Le sole malattie che sembrano avere solo pochi sintomi, e che quindi sono meno facili da curare, sono quelle che possono essere chiamate monolaterali, poichè esse mostrano solo uno o due sintomi principali, che quasi oscurano tutti gli altri. Esse appartengono per lo più alla classe delle malattie croniche. [Organon, § 173]
Il loro sintomo principale può essere una malattia interna (per esempio una cefalea che dura da molta anni) o un' affezione di tipo più esterno. Malattie di quest'ultimo tipo sono generalmente indicate con il nome di malattie locali. [Organon, § 174]
Meritano il nome di malattie locali esclusivamente quelle malattie recenti causate unicamente da un trauma esterno. Ma allora la lesione dovrebbe essere molto superficiale e di nessuna importanza. Infatti nel caso di traumi portati al corpo dall'esterno, se essi sono appena severi, tutto l'organismo vivente partecipa; si verifica febbre, etc. Il trattamento di tali malattie è affidato alla chirurgia. [...] Ma quando in tali traumi, l'intero organismo richiede, come sempre accade, un aiuto dinamico per assecondare il lavoro di guarigione, [...]allora sono richiesti i benefici del medico dinamico e della sua utile omeopatia. [Organon, § 186]
Bloß diejenigen Krankheiten scheinen nur wenige Symptome zu haben, und deßhalb Heilung schwieriger anzunehmen, welche man nennen kann, weil nur ein oder ein Paar Hauptsymptome hervorstechen, welche fast den ganzen Rest der übrigen Zufälle verdunkeln. Sie gehören größtentheils zu den chronischen.
[Organon, § 173]
Ihr Hauptsymptom kann entweder ein inneres Leiden (z.B. ein vieljähriges Kopfweh, ein vieljähriger Durchfall, eine alte Cardialgie u.s.w.) oder ein mehr äußeres Leiden sein. Letztere pflegt man vorzugsweise Krankheiten zu nennen.
[Organon, § 174]
Diejenigen sogenannten Local-Uebel, welche erst ganz kürzlich bloß von einer äußern Beschädigung entstanden sind, scheinen noch am ersten den Namen örtlicherUebel zu verdienen. Dann müßte aber auch die Beschädigung sehr geringfügig sein, und wäre sonach ohne besondere Bedeutung. Denn, von außenher dem Körper zugefügte Uebel, von nur irgend einiger Beträchtlichkeit, ziehen schon den ganzen lebenden Organism in Mitleidenheit; es entstehen Fieber u.s.w.. Es beschäftigt sich mit dergleichen die Chirurgie,[....] Aber wo bei solchen Beschädigungen der ganze lebende Organism, stets, thätige Hülfe verlangt, um in den Stand gesetzt zu werden, das Werk der Heilung zu vollführen, [...]da tritt das Geschäft des dynamischen Arztes und seine homöopathische Hülfe ein.
[Organon, § 186]
Sia nelle malattie locali di recente origine, che in quelle che esistono da molto tempo, non è utile applicare un rimedio esterno, fosse anche quello adatto e curativo in virtù della sua omeopaticità quando usato per via interna, tanto meno quando questo viene contemporaneamente somministrato per bocca; infatti le affezioni locali, che non siano state causate da un trauma esterno di proporzionale violenza, ma da cause interne e dinamiche, soccombono quasi sicuramente ai rimedi interni omeopaticamente adatti allo stato di salute complessivo percepibile all'interno e all'esterno. [Organon, § 194]
Con la medicina che corrisponde alla totalità dei sintomi di malattia, utilizzata unicamente per via interna (e già con la prima dose di essa se la malattia è di origine recente), lo stato generale morboso del corpo viene rimosso unitamente all'affezione locale, in contemporanea, dimostrando che l'affezione locale dipendeva esclusivamente dalla malattia del resto del corpo, essa deve essere considerata come parte inseparabile del tutto, come uno dei sintomi più importanti ed evidenti dell'intera malattia. [Organon, § 193]
[...] In malattie in cui il sintomo principale è un'affezione locale costante, l'applicazione locale contemporanea all'uso interno presenta il grande svantaggio che, con tale applicazione topica, il sintomo principale, l'affezione locale, verrà di solito annientato prima della malattia interna e noi verremo quindi ingannati dalla parvenza di una cura perfetta [...]
[Organon, § 197]
Se il rimedio perfettamente omeopatico alla malattia non è ancora stato identificato e i sintomi locali sono stati distrutti da un rimedio esterno caustico o disseccante o col bisturi, allora il caso diventa molto più difficile, in considerazione dell'aspetto troppo indefinito e incostante dei sintomi rimanenti, poichè ciò che avrebbe maggiormente contribuito a determinare la scelta del rimedio più adatto, cioè il principale sintomo esterno, è stato rimosso dalla nostra osservazione. [Organon, § 199]
Weder bei den schnell entstehenden, acuten Local-Leiden, noch bei den schon lange bestandenen örtlichen Uebeln, ist es dienlich, ein äußeres Mittel, und wäre es auch das specifische und, innerlich gebraucht, homöopathisch heilsame, äußerlich an die Stelle einzureiben oder aufzulegen; selbst dann nicht, wenn es innerlich zugleich angewendet würde; denn die acuten topischen Uebel (z.B. Entzündungen einzelner Theile, Rothlauf u.s.w.), die nicht durch verhältnißmäßig eben so heftige, äußere Beschädigung, sondern durch dynamische oder innere Ursachen entstanden waren, weichen am sichersten und gewöhnlich ganz allein, den, dem gegenwärtigen äußerlich und innerlich wahrnehmbaren Befindens-Zustande homöopathisch angemessenen, innern Mitteln [...]
[Organon, § 194]
Durch diese bloß innerlich gegebene Arznei (und wenn das Uebel erst kürzlich entstanden war, oft schon durch die erste Gabe) wird dann der gemeinsame Krankheitszustand des Körpers, mit dem Local-Uebel zugleich aufgehoben, und letzteres mit ersterem zugleich geheilt, zum Beweise, daß das Local-Leiden einzig und allein von einer Krankheit des übrigen Körpers abhing und nur als ein untrennbarer Theil des Ganzen, als eins der größten und auffallendsten Symptome der Gesammtkrankheit anzusehen war.
[Organon, § 193]
[...]örtliche Anwendung des Heilmittels, Krankheiten welche ein stetiges Local-Uebel zum Haupt-Symptome haben, führt den großen Nachtheil herbei, daß durch eine solche örtliche Auflegung, dieses Hauptsymptom (Local-Uebel) gewöhnlich früher aus den Augen verschwindet, als die innere Krankheit vernichtet ist und uns nun mit dem Scheine einer völligen Heilung täuscht [...]
[Organon, § 197]
Wenn nun vollends das, der Krankheit homöopathisch angemessene Heilmittel, zu der Zeit noch nicht gefunden war ), als das örtliche Symptom durch ein beizendes oder austrocknendes äußeres Mittel oder durch den Schnitt vernichtet ward, so wird der Fall wegen der allzu unbestimmten (uncharakteristischen) und unsteten Erscheinung der noch übrigen Symptome noch weit schwieriger, weil, was die Wahl des treffendsten Heilmittels und seine innere Anwendung bis zum Punkte der völligen Vernichtung der Krankheit noch am meisten hätte leiten und bestimmen können, nämlich das äußere Hauptsymptom unserer Beobachtung entzogen worden ist.
[Organon, § 199]
E' evidente che la forza vitale dell'uomo, quando è gravata da una malattia cronica che è incapace di vincere con i suoi propri poteri, adotta il piano di sviluppare una malattia locale in una parte esterna, solitamente con questo obiettivo: con l'ammalare e il mantenere ammalata questa parte che non è indispensabile alla vita umana, essa può così silenziare la malattia interna, che altrimenti minaccia di distruggere gli organi vitali (e deprivare il malato della vita), può, per così dire, trasferire la malattia interna all'affezione locale vicaria, come se fosse colà trasportata. La presenza dell'affezione locale così silenzia per un pò la malattia interna, pur tuttavia non è capace nè di curarla, nè di ridurla. L'affezione locale, comunque, non è mai altro che una parte della malattia generale, ma una parte di essa aumentata tutta in una direzione da parte della forza vitale organica e trasferita ad una parte meno pericolosa (esterna) del corpo, al fine di lenire la sofferenza interna. Ma, come è stato detto, con questo sintomo locale che silenzia la malattia interna, così poco utile alla forza vitale per diminuire o curare l'intera malattia, la malattia interna, nonostante il sintomo locale, continua ad aumentare gradualmente e la Natura è costretta ad allargare e aggravare il sintomo locale sempre di più, affinchè esso possa essere sufficiente a sostituire l'aumentata malattia interna e possa ancora tenerla sotto controllo.....[Organon, § 201]
Se si distrugge il sintomo locale con l'applicazione topica di rimedi esterni, nella convinzione di curare l'intera malattia, la Natura rimpiazza la sua perdita risvegliando la malattia interna e gli altri sintomi che esistevano precedentemente in uno stato latente, fianco a fianco con l'affezione locale; cioè essa incrementa la malattia interna [...] [Organon, § 202]
Una minima riflessione sarebbe sufficiente a convincerci che nessuna malattia esterna (che non sia determinta da qualche importante trauma esterno) può insorgere, persistere o persino peggiorare senza qualche causa interna, senza la cooperazione dell'intero organismo, che di conseguenza deve essere in uno stato di malattia. Essa non potrebbe assolutamente comparire senza il benestare complessivo della sospensione della salute e senza la partecipazione della défiance del tutto vivente (della forza vitale che pervade tutte le altre parti sensibili e irritabili dell'organismo); infatti è impossibile concepire la sua produzione se non per mezzo dell'intera vita (alterata); tutte le parti dell'organismo sono così intimamente connesse l'una con l'altra che formano un tutto indivisibile di sensazioni e funzioni. Nessuna eruzione sulle labbra, nessuna suppurazione ungueale può verificarsi senza una precedente e simultanea alterazione interna della salute. Organon, § 189]
Il vero e completo trattamento medico di una malattia sulle parti esterne del corpo, non verificatasi per alcun trauma esterno o per lievi traumi esterni, deve perciò essere diretto verso il tutto, deve effettuare l'annullamento e la cura della malattia generale per mezzo di rimedi interni, se si vuole che il trattamento sia giudizioso, sicuro, efficace e radicale [Organon, § 190]
Offenbar entschließt sich (instinktartig) die menschliche Lebenskraft, wenn sie mit einer chronischen Krankheit beladen ist, die sie nicht durch eigne Kräfte überwältigen kann, zur Bildung eines Local-Uebels an irgend einem äußern Theile, bloß aus der Absicht, um, durch Krankmachung und Krankerhaltung dieses zum Leben des Menschen nicht unentbehrlichen äußern Theils, jenes außerdem die Lebensorgane zu vernichten und das Leben zu rauben drohende, innere Uebel zu beschwichtigen und, so zu sagen, auf ein stellvertretendes Local-Uebel überzutragen, es dahin gleichsam abzuleiten. Die Anwesenheit des Local-Uebels, bringt auf diese Art die innere Krankheit vor der Hand zum Schweigen, ohne sie jedoch weder heilen, noch wesentlich vermindern zu können ). Indessen bleibt immer das Local-Uebel weiter nichts, als ein Theil der Gesammtkrankheit, aber ein, von der organischen Lebenskraft einseitig vergrößerter Theil derselben, an eine gefahrlosere (äußere) Stelle des Körpers hin verlegt, um das innere Leiden zu beschwichtigen. Es wird aber wie gesagt, durch dieses, die innere Krankheit zum Schweigen bringende Local-Symptom, von Seiten der Lebenskraft für die Minderung oder Heilung des Gesammt-Uebels so wenig gewonnen, daß im Gegentheile dabei das innere Leiden dennoch allmälig zunimmt und die Natur genöthigt ist, das Local-Symptom immer mehr zu vergrößern und zu verschlimmern, damit es zur Stellvertretung für das innere, vergrößerte Uebel und zu seiner Beschwichtigung noch zureiche. [Organon, § 201]
Wird nun von dem Arzte der bisherigen Schule, in der Meinung er heile dadurch die ganze Krankheit, das Local-Symptom durch äußere Mittel örtlich vernichtet, so ersetzt es die Natur durch Erweckung des innern Leidens und der vorher schon neben dem Local-Uebel bestandenen, bisher noch schlummernden übrigen Symptome, das ist, durch Erhöhung der innern Krankheit [Organon, § 202]
Und dennoch ist schon bei geringem Nachdenken einleuchtend, daß kein (ohne sonderliche Beschädigung von außen entstandenes), äußeres Uebel ohne innere Ursachen, ohne Zuthun des ganzen (folglich kranken) Organisms entstehen und auf seiner Stelle verharren, oder wohl gar sich verschlimmern kann. Es könnte gar nicht zum Vorschein kommen, ohne die Zustimmung des ganzen sonstigen Befindens und ohne die Theilnahme des übrigen lebenden Ganzen (d.i. des, in allen andern, empfindenden und reizbaren Theilen des Organisms waltenden Lebens-Princips); ja dessen Emporkommen läßt sich, ohne vom ganzen (verstimmten) Leben dazu veranlaßt zu sein, nicht einmal denken, so innig hängen alle Theile des Organisms zusammen und bilden ein untheilbares Ganze in Gefühlen und Thätigkeit. Keinen Lippen-Ausschlag, kein Nagelgeschwür giebt es, ohne vorgängiges und gleichzeitiges inneres Uebelbefinden des Menschen. [Organon, § 189]
Jede ächt ärztliche Behandlung eines, fast ohne Beschädigung von außen, an äußern Theilen des Körpers entstandenen Uebels, muß daher auf das Ganze, auf die Vernichtung und Heilung des allgemeinen Leidens, mittels innerer Heilmittel gerichtet sein, wenn sie zweckmäßig, sicher, hülfreich und gründlich sein soll. [Organon, § 190]
Gili Maria Luisa si è laureata in Medicina e Chirurgia nel 1987 all'Università degli Studi di Milano, ha poi conseguito la specializzazione in Psichiatria occupandosi di Patologia del Comportamento Alimentare, e il diploma di Omeopatia Classica. Il fulcro del suo interesse per la Medicina sono le naturali unità mente-corpo e individuo-società-ambiente applicate alla cura di adulti e bambini. Dal 2007 ha ampliato la propria esperienza professionale al web svolgendo Educazione Sanitaria e Consulenze online tramite il sito www.omeopatiadinamica.it dedicato interamente all'omeopatia unicista. Ritiene che l'attività di promozione culturale del pensiero medico sia naturale complemento dell'attività clinica, per un'arte medica del futuro capace di superare la dicotomia tra medicina convenzionale e alternativa e capace di contribuire alla salute e al ben-essere collettivo.
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