Attraverso gli sforzi e l’impegno di J.T. Kent, la conoscenza e la pratica omeopatica unicista, fondata da Samuel Hahnemann (1755-1843), aveva varcato gli oceani e si era affermata per lungo tempo in virtù dei suoi successi. Ma alla morte di Kent (1916), per ragioni legate ai fortissimi interessi speculativi delle imprese farmaceutiche, l’insegnamento dell’omeopatia classica, che prevede duro tirocinio, continuo studio e dedizione, rischiava di perdersi in favore di altri orientamenti meno rigorosi. Uno dei meriti universalmente riconosciuto al Dr. Pierre Schmidt (1894-1987) fu la reintroduzione dell’ omeopatia classica in Europa agli inizi del XX secolo. Grazie ai suoi sforzi, l’omeopatia europea ritorna alle origini, restaurando la dottrina nei termini posti da Hahnemann. Schmidt, dopo un lungo soggiorno in USA ove seguì l’insegnamento di alcuni tra i piu importanti allievi di Kent (Austin e Gladwin), ritornato in Svizzera, condividerà i suoi insegnamenti con un ampio numero di studenti di tutta Europa. Oltre alla pratica clinica e all’insegnamento, Schmidt esplica la sua azione in favore della dottrina omeopatica svolgendo un ruolo preminente nella fondazione della Liga Medicorum Homoeopathica internationalis (1935). Questa ha a tuttoggi un ruolo fondamentale nel coordinamento degli omeopati di tutto il mondo, fissa linee guida per la formazione clinica e culturale dei medici, stimola l’introduzione di politiche sanitarie per la diffusione dell’omeopatia e instaura rapporti con gli organismi sanitari internazionali. Schmidt, oltre a pubblicare diversi scritti di Hahnemann e Kent curandone la traduzione in varie lingue europee (italiano francese, spagnolo), fornì un contributo importante all’edizione finale del Repertorio di Kent e all’apice del suo insegnamento fondò il Groupement hahnemannien de Lyon attivo dal 1948 al 1978, dalla cui ispirazione prese vita la pubblicazione mensile dei Cahiers du Groupement Hahnemannian du Lyon, a supporto della pratica di omeopatia classica.
Omeopatia nella nausea e vomito gravidico
Nausea e vomito gravidico sono caratteristici ma non esclusivi del primo trimestre. Qual è la causa?
Per la medicina convenzionale la causa è l’aumentato livello di estrogeni; per la psicologia un conflitto psicologico sulla maternità; per l‘omeopatia unicista la causa è un disturbo della Forza Vitale.
Il colloquio omeopatico evidenzia i sintomi peculiari di ciascuna donna: sensazioni, circostanze di sollievo e aggravamento della nausea e del vomito, stato emozionale e generale. Il medico omeopata individua attraverso il classico metodo hahnemaniano i collegamenti tra le caratteristiche della nausea di ciascuna donna e il suo intero ritratto sintomatologico, che comprende anche tutti gli altri disturbi, il carattere, la costituzione e la storia personale. Continua a leggere
Zincum Metallicum | I rimedi omeopatici
Il rimedio omeopatico Zincum Metallicum ha la sua matrice materiale nel mondo minerale. Lo zinco (simbolo chimico Zn, numero atomico 30) è un metallo relativamente reattivo, che a temperatura ambiente si presenta solido e di color grigio-bluastro, spesso coperto di incrostazioni, con odore e sapore deboli ma percepibili. Molto fragile, può essere completamente polverizzato alla temperatura di 250° e fonde a 360°C, perdendo lucentezza. Quando è fuso o molto caldo, brucia a contatto con l’aria con una fiamma brillante di color viola, diffondendo schegge di ossido di zinco. Conosciuto sin dal 1400- 1000 a .C., utilizzato soprattutto in leghe metalliche (per es. nell’ottone, formato da zinco per circa il 50% + rame e altri metalli), lo zinco non era conosciuto come elemento puro, se non nella Transilvania preistorica, ove sono stati rinvenuti oggetti costituiti per l’87% da zinco puro. Utilizzato senza averne compresa la specificità nella Roma imperiale, in Cina, India ed Europa Occidentale, è solo con Paracelso che si comprende che lo zincum era un metallo a sè stante rispetto a tutti gli altri metalli sino allora conosciuti, avente sue specifiche proprietà. Fu impiegato come importante componente delle monete durante la Prima Guerra Mondiale, vista la penuria dei metalli solitamente utilizzati nella monetazione. Oggi è impiegato in numerose branche dell’industria e nei processi di galvanizzazione. All’interno del corpo umano lo zinco è un elemento essenziale alla vita: ha funzioni antiossidanti e catalitiche (è parte costituente di oltre 2000 enzimi preposti alla digestione) ed è coinvolto nelle funzioni di vista, olfatto, tatto e memoria. Il procedimento di preparazione omeopatica con Diluizione-Dinamizzazione, semprechè il rimedio Zincum Metallicum sia prescritto secondo il metodo hahnemaniano, estrinseca moltissime altre proprietà curative che la sostanza grezza non dinamizzata non possiede. Per quali patologie è indicato Zincum Metallicum? In tutte le situazioni in cui esiste una relazione di similitudine tra il profilo di Zincum Metallicum e il Ritratto sintomatologico della persona da curare, delineato dal medico omeopata con Colloquio omeopatico e Analisi del caso. La soluzione online? Omeopatia Dinamica: ora l’omeopatia classica è sul web con percorso curativo, informativo e conoscitivo.
Curare la tosse con l’omeopatia
La cura di omeopatia unicista per una tosse recente è rapida e indicata per lattanti, bambini e adulti. La risoluzione della tosse si accompagna a guarigione dell’infiammazione delle vie respiratorie e si risolvono, se presenti, anche raffreddore, raucedine, afonia, febbre, astenia, inappetenza. La cura si realizza con il medicinale omeopatico unitario adatto all’intero quadro sintomatologico e il medicinale efficace per ogni persona è soltanto quello che corrisponde al suo intero quadro sintomatologico, cioè:
- sintomi convenzionali (tosse secca, grassa, parossistica, asmatica, pertosse, etc) e loro caratteristiche individualizzanti con circostanze che aggravano o danno sollievo
- timbro della tosse, colore e consistenza dell’espettorato
- sensazioni soggettive, presenza o assenza nel sonno
- umore, desideri, avversioni e comportamento dell’ammalato
- fattori scatenanti, se riconosciuti. Continua a leggere
Phosphorus | I rimedi omeopatici
Il rimedio omeopatico Phosphorus ha la sua matrice nel mondo minerale. Il fosforo, elemento chimico con numero atomico 15 e simbolo P, è un non-metallo molto velenoso (la dose media letale è 50 milligrammi). Il nome proviene dal latino Phosphorus, derivante dal greco Phosphoros, composto da phos (luce) e phoros (portatore). Fu scoperto casualmente nel 1669 dall’alchimista Brand mentre distillava urina di cavallo alla ricerca della pietra filosofale; una notte, il frutto di lunghi esperimenti emanò una gran luce. La luce è dovuta all’elevata reattività del fosforo: in forma allotropica di fosforo bianco o giallo è l’unico elemento chimico che si combina con l’ossigeno dell’aria e brucia spontaneamente emettendo luce senza calore. A causa dell’elevata reattività il fosforo deve essere conservato sotto alcool o acqua. Liberandosi nell’atmosfera sotto forma di vapore apparentemente scompare: in questo elemento la forza di “leggerezza” verso l’alto, è di gran lunga maggiore rispetto alla forza di gravità. Alla caratteristica del fosforo di bruciare senza emettere calore si deve il significato simbolico di luce, principio, forza trascendente che rappresenta la spiritualità. Il rimedio omeopatico Phosphorus fu sperimentato per la prima volta da Hahnemann stesso e il fosforo grezzo utilizzato per la preparazione del rimedio dapprima fu allora ricavato dall’urina di cavallo. Le potenze sono ora preparate a partire da una soluzione satura in alcool del minerale fosforo giallo. In natura il fosforo è presente in varie forme allotropiche, identificate in base al loro colore. Il fosforo bianco o giallo a temperatura ambiente è in forma di solido ceroso dallo sgradevole odore agliaceo, poco stabile si incendia facilmente producendo ustioni, è fosforescente e al buio emette una luce verdastra; viene utilizzato in ordigni bellici. Il fosforo rosso, il tipo più comune, è meno reattivo, s’incendia per sfregamento ed è è utilizzato per la costruzione di fiammiferi. Il fosforo nero o violetto è un semiconduttore e presenta una struttura simile a quella della grafite. Il fosforo rappresenta più dell’ 1% del peso del corpo umano; è presente nelle ossa e sotto forma di gruppo fosfato nelle membrane cellulari e molecole di DNA, RNA, ATP e fosfolipidi, è indispensabile per il metabolismo energetico, la conduzione nervosa e la contrazione muscolare. Nelle cellule vegetali il fosforo avvia varie reazioni chimiche. E’ presente in vari alimenti: verdure, legumi, cereali, carne e pesce, latte. E’ luogo comune che supplementi di fosforo aumentino intelligenza e memoria, ma non ci sono evidenze scientifiche al riguardo. Il fosforo è contenuto in molti prodotti chimici: fertilizzanti, detergenti, esplosivi, fuochi artificiali, pesticidi, dentifrici e l’improprio smaltimento causa gravi danni ambientali. Il procedimento di preparazione con Diluizione-Dinamizzazione non solo rende innocuo il rimedio Phosphorus prescritto secondo il metodo hahnemaniano, ma estrinseca moltissime altre proprietà curative che la sostanza grezza non dinamizzata non possiede. Per quali patologie è indicato Phosphorus? In tutte le situazioni in cui esiste una relazione di similitudine tra il profilo di Phosphorus e il ritratto sintomatologico della persona da curare, delineato dal medico omeopata con colloquio omeopatico e analisi del caso. La soluzione online? Omeopatia Dinamica: ora l’omeopatia classica è sul web con percorso curativo, informativo e conoscitivo.