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. Sovrappeso, Alimentazione & nutrizione

Zucchero: libero, bannato o sugar-tax?

Anche in Italia, a proposito di zucchero, è in corso una campagna a favore di una tassa sulle bevande zuccherate (soft drinks).  La sugar tax è già in vigore  in Finlandia  sin dal 1940, in Norvegia dal 1981,  e dal 2010 in avanti in vari Paesi come Ungheria, Francia, parte degli USA,  Messico  e Regno Unito. 

La relazione tra consumo eccessivo di dolci e patologie come carie dentali, sovrappeso, obesità, diabete 2, malattie cardiovascolari  non è una novità. Ciò che è nuovo è il crescente aumento di queste patologie nella popolazione e l’insostenibilità della spesa sanitaria.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (2008-2012), in Italia il consumo medio personale giornaliero di zucchero (compreso quello contenuto in bevande e alimenti dolci e non) è di circa 100 g,  ovvero circa 7 cucchiai al giorno (un cucchiaio = 13 g e un cucchiaino o una zolletta = 5 g):  il doppio del limite massimo stabilito dall’OMS (50 g).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità caldeggia interventi di sanità pubblica per ridurre il consumo di zucchero per quanto possibile anche al di sotto di 25  g al giorno. Questa quantità corrisponde circa al contenuto in zuccheri di una bevanda in lattina, anche di bevande che non sembrerebbero troppo zuccherate come l’acqua tonica. Insomma meno zucchero si consuma e meglio è, ad eccezione degli zuccheri contenuti nella frutta.

Il limite della sugar-tax

A primo impatto una misura come la sugar tax viene ben accolta da chi  dà valore al benessere. Tuttavia se si riflette un pò, il retrogusto di questo dolce provvedimento è un pò amaro…Infatti una tassa sullo zucchero, magari proporzionale al contenuto in zuccheri della bevanda, avvicina lo zucchero  a un bene di lusso che non ci si può permettere ma che resta desiderabile…Inoltre potrebbe aumentare il consumo di bevande dolcificate con edulcoranti artificiali dannosi alla salute.

La nocività andrebbe trattata come qualcosa da eliminare, più che da tassare, da parte di una collettività che si fondi sul bene comune.

Non sarebbe così assurdo vietare la produzione di bevande con zuccheri aggiunti e dolcificanti, dato che la libertà individuale di bere una bevanda zuccherata sarebbe comunque salvaguardata dal semplice gesto personale di aggiungere zucchero!

Perchè lo zucchero fa male

Quello che comunemente chiamiamo zucchero è saccarosio, un disaccaride composto da glucosio e fruttosio, estratto dalla barbabietola e dalla canna da zucchero. Dal punto di vista nutrizionale, lo zucchero non è un cibo ma un estratto, una molecola sradicata dalla complessità biochimica della  pianta da cui deriva.

I cibi sono sistemi ricchi, composti da numerosissime sostanze con azioni sull’organismo che sono molteplici e in equilibrio dinamico.

Invece gli estratti sono nutrienti poveri, scollegati dal sistema di equilibrio naturale.

Non è strano quindi che un estratto come lo zucchero sia out rispetto a equilibri biologici di compensazione, protezione e saturazione. Infatti i danni alla salute si realizzano tramite una sorta di dipendenza biologica, che porta ad un desiderio di zucchero non facile da controllare.

Lo zucchero fa male non solo a chi lo consuma

Lo zucchero fa male non solo alle persone che lo consumano ma anche all’ambiente. Le enormi monocolture di barbabietola e canna da zucchero privano  la  terra della ricchezza della biodiversità e dell’alternanza delle coltivazioni. Inoltre le popolazioni che vivono nei Paesi invasi dalle monocolture sono private dell’autonomia alimentare e sottoposte al mercato globale.

Tutto questo per produrre tonnellate di zucchero che producono milioni di patologie in virtù di una sorta di dipendenza biologica, garantita dalla libertà del libero mercato! La sugar-tax appare quindi come il primo piccolo timido passo verso  naturalissime e decise azioni di salvaguardia della salute personale, sociale e ambientale. E comunque In Italia, dopo una breve fase di entusiasmo la proposta di tassazione resta per ora una proposta, poichè è stato paventato che la sugar-tax potrebbe danneggiare l’economia.

Comincio da me…

E intanto ognuno può cominciare per sè e per il suo mondo a riscoprire le fonti alimentari degli amidi, detti anche carboidrati o zuccheri complessi. Grano, riso, orzo, mais, farro, sorgo, miglio, patate, amaranto, quinoa danno energia e sazietà più protratte nel tempo rispetto allo zucchero.

Anche tu puoi iniziare a riscoprire la forza del chicco e l’odore dolce dei cereali che cuociono. Masticandoli possiamo percepirne il lieve gusto dolce e sentirci gratificati dalla sensibilità ritrovata del gusto, troppo spesso “stordito” dall’eccesso di zucchero. E comunque  per la  golosità ci sono stevia e sciroppi di cereali!

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il Medico omeopata risponderà appena possibile.