Il rimedio omeopatico Ignatia amara ha la sua matrice materiale nel mondo vegetale: viene preparato a partire dal cosiddetto fagiolo di sant’Ignazio, il frutto della pianta Strychnos Ignatia il cui nome è in onore di Ignazio di Loyola, fondatore dell’Ordine dei Gesuiti. La Strychnos Ignatia appartiene alla famiglia delle Loganiaceae, è un arbusto cespuglioso alto, legnoso e rampicante, originario delle Filippine. Le foglie ovate glabre si trovano in coppie opposte; bianchi fiori tubulari danno bacche larghe e piriformi di circa 10cm di diametro che contengono fino a 24 semi simili a sassolini immersi in una polpa gialla e amara. I semi sono pesanti, duri, di forma piramidale con lati appiattiti e irregolari di dimensioni di 1,5-2 cm. Il colore è grigiastro o rosso nerastro, la superfice è liscia con pressochè nessun peletto e, se il seme viene rotto, la parte interna è traslucida e racchiude una cavità irregolare contenente un embrione oblungo. I semi sono inodori ma di sapore fortemente amaro; contengono stricnina e brucina. I semi, essiccati e polverizzati, sono usati per la preparazione della tintura madre. Il procedimento di preparazione con Diluizione-Dinamizzazione non solo rende innocuo il rimedio Ignatia amara, prescritto secondo il metodo hahnemaniano, ma estrinseca moltissime altre proprietà curative che la sostanza grezza non dinamizzata non possiede. Per quali patologie è indicato Ignatia amara? In tutte le situazioni in cui esiste una relazione di similitudine tra il profilo di Ignatia amara e il Ritratto sintomatologico della persona da curare, delineato dal medico omeopata con Colloquio omeopatico e Analisi del caso. La soluzione online? Omeopatia Dinamica: ora l’omeopatia classica è sul web con percorso curativo, informativo e conoscitivo.