In omeopatia il concetto di uomo origina dalla comprensione unitaria di tre differenti campi di studio che compongono il corpo dottrinale della Medicina Omeopatica.
Il primo campo di studio è lo studio dell’uomo in salute ; la salute è in omeopatia non solo assenza di malattia e benessere individuale, ma la libertà dalla malattia muove l’uomo in salute a volere il bene, pensare il vero e agire per il bene comune.
Il secondo campo di studio è lo studio del’uomo nel suo stato ammalato da malattia naturale. Le malattie sono dynamis, forze patogene esterne che possono agire sull’uomo solo in virtù della suscettibilità della dynamis o forza vitale dell’uomo. Quindi le modificazione dell’uomo prodotte dalle malattie attengono al potenziale umano, fanno parte dell’ essenza dell’uomo.
Il terzo campo di studio è lo studio dell’uomo nel suo stato ammalato da malattia artificiale nel corso del proving: classica sperimentazione di medicinali omeopatici su volontari sani. I medicinali omeopatici sono dynamis, forze che sono patogene sul sano e curative sul malato; esse possono agire sull’uomo solo in virtù della sua suscettibilità interna. I proving rivelano non solo le indicazioni curative dei medicinali, ma rivelano anche innumerevoli stati possibili all’uomo, innumerevoli stati del corpo e della mente.
Mentre le malattie naturali si evolvono insieme alla storia dell’uomo e presentano un profilo generale caratteristico dell’epoca, all’interno del quale ci sono moltissime peculiarità individuali che guidano alla scelta del medicinale curativo, le malattie artificiali causate dal proving rappresentano possibili stati fisici e psichici dell’uomo, che sono indipendenti dall’epoca in cui egli vive.
Quello che contraddistingue la concezione etica omeopatica da altri saperi olistici è la conoscenza delle modificazioni della volontà, dell’intelletto e dell’azione umana che si accompagnano, da un lato alla malattia naturale e artificiale, dall’altro alla cura e guarigione. Con la malattia l’uomo si disgiunge dal naturale legame vitale con il cosmo e con l’umanità: si desiderano avidamente, a scapito degli altri , cose materiali, il pensiero è strumento del loro raggiungimento e le azioni risultano vacue e inique.
Con la guarigione omeopatica l’interesse proprio e l’interesse altrui tendono a ricongiungersi: si vuole il bene, il pensiero si volge alla ricerca di verità e le azioni sono finalizzate al bene comune. Il concetto omeopatico di uomo e la concezione etica che lo permea sono quindi radicati nella sperimentazione dei medicinali e nella clinica omeopatica: un enorme corpo dottrinale, razionale e sistematico, di cui disponiamo grazie all’applicazione del metodo medico fondato da C.F.S. Hahnemann.