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Sintomi psichici in omeopatia e in medicina convenzionale

alternative medicine with homeopathic globules on leaf

I sintomi dello stato d’animo sono in omeopatia classica ciò che la persona sente e ciò che il medico osserva e “vede con la mente”. Il “vedere con la mente” dell’omeopata non è intuito irrazionale, ma  bensì comprensione razionale di ciò che è essenziale, di ciò che è alla base delle manifestazioni di una persona, è comprensione della struttura dell’unità psico-fisica di quella persona. I sintomi dello stato d’animo sono in medicina omeopatica sintomi personalissimi e descrittivi. In medicina convenzionale invece i sintomi perdono le caratteristiche personali in favore di denominazioni standardizzate, ad esempio, ansia, panico, depressione. Continua a leggere

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La psiche in omeopatia classica

farfallaLa psiche è nella medicina omeopatica tutt’uno  con lo stato di salute della persona. La psiche in omeopatia non è la stessa cosa della psiche in psicologia e in psichiatria. Hahnemann (1755-1843), medico tedesco fondatore dell’omeopatia, usa i termini di spirito e stato d’animo per riferirsi alla psiche. Quando si è ammalati per una malattia che dura da tempo e anche  quando si è ammalati per una malattia acuta, c’è sempre qualche alterazione nell’interiorità, in quell’interiorità immateriale, eppure più forte per noi di qualsiasi cosa materiale, che Hahnemann chiama “Geist” cioè spirito e “Gemüt” cioè animo.  Continua a leggere

Rimedi omeopatici

Staphisagria | I rimedi omeopatici

Il rimedio omeopatico Staphisagria o Staphysagria ha la matrice materiale nel mondo vegetale, nellarbusto Delphinium Staphisagria il cui nome deriva da

  • delphis (delfino) per la somiglianza del sepalo superiore ai delfini araldici
  • staphis=grappolo, uva, e
  • agrios=selvaggio, per i frutti simili a grappoli d’uva

ed è detto anche “erba dei pidocchi” poichè in passato fu utilizzato in medicina popolare per la pediculosi.

E’ un arbusto biennale appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee che cresce soprattutto in Italia, Francia e Grecia.

Lo stelo è alto circa 60 cm e coperto da peluria. Le foglie, anch’esse coperte da peluria, sono larghe e divise in 7 lobi oblunghi, ovoidali, di color verde pallido con marcate venature. Le foglie superiori sono pentalobate e supportate da un peduncolo peloso dello stesso colore dello stelo. I fiori sbocciano sui racemi terminali da aprile ad agosto, sono color porpora bluastro con peduncoli lunghi il doppio dei fiori stessi e delle brattee inserite alla base del peduncolo; il sepalo superiore si estende posteriormente dentro uno sperone tubulare. Il frutto consiste in 3 follicoli pelosi contenenti molti semi triangolari, marroni e rugosi, aventi nucleo oleoso, biancastro e odore sgradevole.

I semi da cui si prepara la tintura madre e il rimedio omeopatico contengono il 35% di un olio grasso, l’acido malico, l’1,3% di alcaloidi (essenzialmente stafisagrina e delfinina), che conferiscono all’arbusto elevata tossicità tanto da poter causare nell’uomo la morte in 2-3 ore. Il procedimento di preparazione con Diluizione-Dinamizzazione rende il rimedio Staphisagria incapace di nuocere (purchè sia prescritto secondo il metodo hahnemanniano) ed estrinseca moltissime altre proprietà curative che la sostanza grezza non dinamizzata non possiede. Il rimedio omeopatico Staphysagria fu sperimentato da Hahnemann e 10 suoi collaboratori nel 1819

Per quali patologie è indicato Staphisagria? L’omeopatia unicista è una disciplina medica e come tale è necessario che sia un Medico ad effettuare la prescrizione. Il Medico Omeopata che, oltre ad avere una Laurea in Medicina, ha un diploma di specializzazione rilasciato da una Scuola di Omeopatia, stabilisce se il rimedio Staphysagria è indicato nel caso in oggetto analizzando il Ritratto sintomatologico della persona da curare, delineato con Colloquio omeopatico e Analisi del caso. La soluzione online? Visita Omeopatia Dinamica: ora l’omeopatia classica è sul web con percorso informativo, conoscitivo e curativo. Se sei interessato al Videocolloquio, compila il Questionario

Maestri dell'omeopatia

Constantin Hering

“…tutto è stato previsto per permettere agli alberi di salire al cielo!”

Nel 1821 a Constantin Hering (1800-1880), promettente studente di medicina, viene affidato da un noto chirurgo di Lipsia, il dr Robbi,  il compito di scrivere un libro che mettesse in ridicolo l’eresia omeopatica sostenuta da Samuel Hahnemann ( 1755-1843).  Non poteva che trattarsi di uno straordinario incontro, la medicina del futuro che incontra un’intelligenza dotata di carattere, forza morale, indipendenza e coraggio.

Per l’omeopatia  il secolo XIX  non poteva iniziare meglio: Constantin Hering  nasce ad Oschatz in Sassonia il 1° di gennaio 1800. Metodico, rigoroso e analitico sin da bambino,  si applicò alla più approfondita conoscenza dell’omeopatia prima di darne un giudizio. Quel libro secondo le intenzioni del committente  non vedrà mai la luce, ma  Hering  intraprende una sterminata mole di pubblicazioni e attività volte alla dimostrazione di efficacia dell’omeopatia  e alla sistematizzazione dottrinale, che segneranno parte del cammino della medicina omeopatica.

Dopo aver esperimentato nuovamente i proving condotti da Hahnemann, Hering sperimenta su sè stesso la potenza della minima dose:  un’infezione in gangrena a una mano contro cui le pratiche allopatiche di allora nulla poterono, guarisce presto con la “minuscola dose di arsenicum”, stornando  l’inevitabile mutilazione: “Ad Hahnemann – che gli rese la salute – donai la mia mano e anche di più, l’uomo, il corpo e l’anima; i suoi insegnamenti non sono solamente gli strumenti che mi hanno salvato la vita ma una nuova vita che mi riempie fino all’anima.”

Hering,  per sua stessa ammissione, si dedica all’omeopatia con una dedizione totale;  arringa chiunque incontri sui meriti della medicina omeopatica, egli stesso ottiene innumerevoli guarigioni. Molti sono gli aneddoti riferiti dallo stesso Hering sulle difficoltà anche economiche che dovette affrontare a motivo dell’opposizione della classe medica tradizionale, ma rapidamente l’incoraggiamento ottenuto dall’amicizia  e considerazione in cui lo tiene lo stesso Hahnemann ne rafforzano la determinazione.

Laureatosi nel 1826, per vivere deve accettare un posto di professore di matematica e botanica, ne approfitta per sviluppare le sue sperimentazioni omeopatiche  durante una missione nella Guaiana francese. Lì nel 1828 sperimenta per primo e su di sè, a potenze sempre piu’ alte,  il veleno dei serpenti: dai suoi resoconti patogenetici nascerà Lachesis. Diffidato dal continuare dagli amministratori  dell’Istituto, ostili all’omeopatia, preferirà dimettersi anziché tradire il proprio ideale di conoscenza e indipendenza.

Dopo una parentesi importante di studio e lavoro nel Suriname, richiamato da un suo allievo omeopata, si trasferisce definitivamente a Philadelphia. Ivi fonda la Hahnemann Society e nomina suo presidente lo stesso Hahnemann, mentre nel 1844 sarà lui medesimo ad essere eletto presidente dell’American Institute of Homoeopathy, infine nel 1848 fonda l’ Hahnemann Medical College in cui si formeranno oltre 3000 medici omeopati, Hering ancora vivente: per questo egli è conosciuto come il padre dell’omeopatia in America.

Nel 1865 pubblica la sua  famosa “legge” sulla corretta interpretazione dei sintomi e sulla corretta direzione che essi prendono sia nella guarigione che nella malattia. Nel 1878 Hering inizia la pubblicazione della sua opera piu’ famosa: “Guiding symptoms of our materia medica”, due anni dopo si spegne per un attacco di cuore nella sua casa di Philadelphia: lo sterminato lavoro di sperimentazione e raccolta da lui compiuto costituirà materiale per la pubblicazione postuma, nell’arco di un decennio, di una tra le opere piu importanti dell’omeopatia internazionale.

Rimedi omeopatici

Mercurius Solubilis | I rimedi omeopatici

Il Mercurio omeopatico ha la sua matrice materiale nel mondo minerale.

II mercurio, (simbolo chimico Hg, numero atomico 80) è un metallo pesante di color argento; è l’unico metallo comune che a temperatura ambiente si presenta liquido. E’ chiamato anche argento rapido o argentovivo oppure hydrargyrium, parola composta da “acqua” e “argento” e da cui deriva il simbolo Hg, oppure Mercurius Oxydulatus Niger per il colore nerastro che assume ossidandosi. Continua a leggere