Rimedi omeopatici

Chamomilla | I rimedi omeopatici

Il rimedio omeopatico Chamomilla ha la sua origine materiale nel mondo vegetale, nella Matricaria Chamomilla, nota anche come Camomilla Tedesca e Camomilla Selvatica, appartenente alla famiglia delle Compositae. Se lasciata crescere spontaneamente, la Camomilla Matricaria è una pianta piccola e modesta, che fiorisce intorno a settembre in campi aperti e ai margini dei sentieri. Preferisce terreni sabbiosi e argillosi, ma talvolta cresce anche su suoli calcarei; rifugge sempre luoghi umidi e ombrosi e si sviluppa rigogliosamente in terreni salini. Poiché spesso è possibile rinvenire la Camomilla in campi di grano, è bene distinguerla dalla Corn Chamomilla (Anthemis arvensis) che presenta invece delle piccole lamelle simili alla pula e brattee tra i flosculi e, a differenza della Matricaria Chamomilla, ha la sommità del capolino solida. Continua a leggere

Rimedi omeopatici

Lachesis | I rimedi omeopatici

Il rimedio omeopatico Lachesis ha la sua matrice nel mondo animale: nel veleno del serpente Lachesis Muta, originario del Sud America e appartenente al gruppo delle Pit vipers. L’habitat preferito è dato da foreste umide e zone fluviali. Localmente conosciuto come “il padrone delle foreste”, presenta sul corpo un disegno a losanghe arancioni e nere, può essere lungo fino a 4 metri e largo come una coscia umana. Ha molte paia di costole per ovviare alla mancanza di di arti e, poichè non presenta alcun vincolo osseo in prossimità del collo, può ingoiare intere le prede; lo scorrimento del cibo lungo il corpo è favorito da un movimento che ha inizio con uno spostamento in avanti della mandibola sinistra e prosegue progressivo da sinistra a destra per tutta la lunghezza. In bocca hanno sede i denti veleniferi che possono raggiungere la dimensione di 5 cm e, attaccati alla parte anteriore della mascella superiore, piegano verso il palato quando non sono utilizzati. Continua a leggere

Rimedi omeopatici

Ranunculus Bulbosus | I rimendi omeopatici

Il rimedio omeopatico Ranunculus Bulbosus ha matrice materiale nel mondo vegetale nell’omonimo vegetale conosciuto come ranuncolo bulboso, tazza dorata. Appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee, copre i prati in maggio con un giallo splendente. E’ una pianta perenne di tipo erbaceo, presenta gambo dritto con peli, si ramifica in più punti e può raggiungere l’altezza di 50 cm. Le foglie si trovano soprattutto nella parte bassa della pianta, sono di color verde vivido, ristrette alla base, lungamente picciolate, alterne e divise in tre. I fiori, di color giallo oro, presentano 5 petali. Il frutto è una capsula oblunga contenente numerosi semi piatti e bruni. Utilizzato sin dall’antichità per le sue proprietà medicamentose, il Ranuncolo bulboso raccolto al tempo della fioritura tra maggio e giugno viene impiegato nella sua interezza nella preparazione del rimedio omeopatico. Il procedimento di preparazione con Diluizione-Dinamizzazione estrinseca moltissime altre proprietà curative che la sostanza grezza non dinamizzata non possiede. Per quali patologie è indicato Ranunculus Bulbosus? In tutte le situazioni in cui esiste una relazione di similitudine tra il profilo di Ranunculus Bulbosus e il Ritratto sintomatologico della persona da curare, delineato dal medico omeopata con Colloquio omeopatico e Analisi del caso. La soluzione online? Omeopatia Dinamica: ora l’omeopatia classica è sul web con percorso curativo, informativo e conoscitivo.

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Depressione junk-food correlata, sei quel che mangi?

Studi appartenenti al SUN Project (University of Navarra Diet and Lifestyle Tracking Program) dimostrano che l’apporto di junk food (cibo industriale con ingredienti ad alto contenuto calorico e basso contenuto nutrizionale come patatine, snack, merendine, molti cibi di fast food, dolciumi, etc) ha significative implicazioni non solo sulla salute fisica (obesità e malattie cardiovascolari), ma anche sulla salute mentale: una cosiddetta “dieta da fast food” aumenta il rischio di depressione del 40-50%  in soggetti che non avevano sofferto di depressione in precedenza. Un alto consumo di cibi già cucinati o fritti, sottoposti al processo di degradazione degli oli noto come idrogenazione, apporta molti grassi di transizione, responsabili  di un drammatico incremento di patologia depressiva in adulti e bambini. Continua a leggere

. Gastro-enterologia, Alimentazione & nutrizione

Farina: germe e crusca eliminati e riutilizzati come integratori

farina bianca e raffinataLa farina integrale differisce dalla farina bianca raffinata non solo per colore, caratteristiche organolettiche e apporto nutrizionale. Infatti la farina integrale deriva da un chicco integro nella sua essenza vitale. È un’unità olistica che è riconosciuta dal nostro organismo come un “uno” e dunque un qualcosa già di per sé completo per la dinamica nutrizionale. Inevitabilmente i cibi trattati ed elaborati possono venire riconosciuti solo come aggregati di parti. Essi forniscono un nutrimento in un certo senso comunque incompleto che non può essere completato con altri cibi. Infatti l’essenza vitale di ogni cibo naturale è unica e peculiare.

Differenze nutrizionali

farina e chiccoIl chicco si compone di tre parti: germe, parte amidacea, crusca. Il germe è la parte più interna del seme senza la quale non si potrebbe generare un’altra pianta. La parte intermedia amidacea costituisce la riserva nutritiva del chicco per le prime fasi del suo sviluppo. La crusca è la parte più esterna del chicco e ha funzione protettiva. La farina raffinata contiene solo amido, essendo privata del germe e della crusca (che poi, paradossalmente, vengono utilizzati separatamente come integratori alimentari).

farina e spigheLa farina integrale contiene il 12-14% di proteine contro solo il 3% di quella bianca  e il 2% di fibra contro lo 0%. Inoltre: la farina integrale ha ferro in quantità 20 volte maggiore rispetto alla raffinata, il doppio del calcio, il quadruplo di vitamina B1 e il quintuplo di vitamina B2 e B5.

Residui chimici

farina e mattarelloLa farina raffinata contiene residui chimici dei trattamenti  di sbiancamento con ossido d’azoto, perossido di benzoile e ossido di cloro; quest’ultimo combinandosi con le proteine del chicco può formare allossana, utilizzata per provocare diabete in animali da laboratorio.

La farina bianca mescolata ad acqua forma una sostanza collosa che altera la permeabilità della parete intestinale con accumulo di tossine, aumentato oltretutto da stipsi per carenza di crusca. Ciò causa vari disturbi come stanchezza, aumento di peso, mal di testa, nervosismo.

Perchè la farina raffinata

La farina sbiancata si afferma sul mercato nel dopoguerra con l’immagine e la denominazione di farina raffinata per signori. Poichè le ricette con l’integrale richiedono tempi di preparazione un pò più lunghi, la  bianca risulta funzionale alla logica produttiva, sia casalinga che industriale, di fare molte cose nel minor tempo possibile. L’insostenibile costo è l’allontanamento da un’alimentazione equilibrata, dalla propria salute e dalla Natura.