L’etimologia della parola concentrazione rimanda al cerchio e al rapporto tra circonferenze concentriche. Per indicare il rapporto tra la nostra mente e ciò cui essa si applica, senza questa immagine geometrica, dobbiamo usare espressioni come “essere in”, “calarsi, immergersi in”, “focalizzarsi su”…Comunemente si tende a identificare la concentrazione con i suoi parametri misurabili come il tempo occorrente per una performance, il numero di errori e l’entità delle interferenze.
Tuttavia la concentrazione è un fenomeno ben più complesso. Tutto ciò che riguarda la persona si svolge su tre dimensioni collegate: volontà, pensiero e azione.
Le tre dimensioni della concentrazione
La dimensione volitiva è il desiderio, la passione, l’amore di dedicarsi a una cosa o viceversa il rifiuto e l’avversione per qualcosa. La volontà può essere alterata da vari stati mentali come apatia, euforia, ansia, impulsività, nervosismo, demoralizzazione e depressione.
La dimensione intellettiva riguarda l’intera comprensione della cosa cui ci si vuole dedicare. Entrano in gioco la memoria di ciò che della cosa si conosce già, la senso-percezione della cosa quì ed ora, nonchè intuizione e immaginazione su ciò che della cosa non si conosce ancora. Il ragionamento mette insieme il tutto con logica deduttiva e induttiva. Disturbi della memoria, poca o troppa immaginazione e disturbi della fluidità del pensiero alterano la concentrazione. Anche i disturbi della volontà, motore dell’intelletto, alterano la dimensione intellettiva della concentrazione.
La dimensione attuativa dell’azione, voluta dalla volontà e compresa dall’intelletto, si estrinseca, tramite il corpo, nel mondo materiale tramite la senso-percezione e la regolazione neuromotoria. L’azione può essere alterata non solo da disturbi dell’apparato locomotore come dolori, tensioni, contratture, tremori ma anche da molti altri disturbi fisici. L’agire è limitato anche da tutto ciò che altera la volontà e l’intelletto, motori dell’azione.
Proviamo adesso a concentrarci un attimo per scrivere la data di oggi. Focalizzarci su un’azione semplice, cui abitualmente non prestiamo attenzione, ci fa apprezzare il mirabile collegamento tra volontà, intelletto e azione.
Affrontare un disturbo di concentrazione
Oggi i disturbi di concentrazione sono in aumento anche a motivo di stress e multitasking. La difficoltà a concentrarsi, quel sentirsi distratti e incapaci benchè capaci, non è un disturbo generico, uguale per tutti, ma un disturbo che ha una specificità in questa persona in questa sua fase esistenziale.
Il Videoconsulto Psicologico-Esistenziale della Dott. Gili Maria Luisa, Psichiatra e Psicoterapeuta, è una soluzione pratica per risolvere un problema di concentrazione.
Per trovare una concentrazione ottimale è necessario comprendere il senso globale di quanto accade alla persona e la sua personale direzione di vita. Si procede al rafforzamento del sistema motivazionale e a implementare opportuni accorgimenti per favorire la concentrazione. Una concentrazione ottimale migliora l’autostima, il rendimento intellettuale e lavorativo e le relazioni personali. Si conquista inoltre la soddisfazione di sentirsi pienamente presenti a sè stessi ed efficaci nel mondo.