Sappiamo che la percezione di noi stessi è influenzata dal rapporto con l’esterno, con l’altro da noi, ma si sottovaluta ancora la potenza di quest’influenza sullo stato di salute. Hahnemann (1755-1843), fondatore dell’omeopatia, evidenziò in epoca pre-psicologica che un rapporto sofferto con l’esterno: vessazioni, delusioni, matrimoni infelici e educazione coercitiva sono causa dinamica di malattia e possono ostacolare una piena cura omeopatica.
Oggi all’alba del terzo millennio, il rapporto con l’esterno si caratterizza per l’esposizione massiccia ai media; questi impongono con la parvenza dell’offerta e l’abilità persuasiva delle scienze della comunicazione, modelli di comportamento, modi di pensare e valori etici. I media realizzano così una sorta di educazione permanente coercitiva sulla popolazione mondiale. Al proposito è paradigmatico lo studio epidemiologico della prestigiosa Harvard Medical School sulla popolazione delle lontane Isole Fiji, ove, la TV introdotta nel ’95 impone l’immagine femminile occidentale sull’immagine robusta della cultura tradizionale. I ricercatori si aspettavano che il principale fattore di rischio per le adolescenti affette da disturbi alimentari e disturbo dell’immagine corporea fosse una grande esposizione diretta alla TV. Invece il principale fattore di rischio è risultato essere l’esposizione indiretta alla tv, cioè l’esposizione del gruppo sociale che “circonda” il soggetto, amici e compagni.
Questo fenomeno richiama per analogia dinamiche biologiche a cascata e di risonanza. I sociologi parlano di media e gruppi sociali come RETI SOCIALI, termine che esprime sia le molteplici interconnessioni tra forza vitale individuale e media che la costrizione della forza vitale individuale e collettiva.
Secondo l’omeopatia unicista TV e media agiscono sulla psiche come un’educazione coercitiva, con una forza immateriale o dynamis di natura artificiale, quasi geneticamente modificata dalle scienze della comunicazione…. e non certo orientata alla salute e al bene comune! Al proposito sono sempre più frequenti inquietanti appelli di ricercatori e associazioni professionali.
Il potere patogeno dei media si imprime, come ogni influsso cui l’uomo è suscettibile, nella forza vitale umana dando luogo nella psiche e nel corpo a malattie artificiali. Se i media resteranno pervasi da forze avverse alla vita individuale e al bene comune, nell’immediato futuro causeranno una complessa stratificazione di malattie. Si profila un uomo alienato da sè e animato da una forza vitale dominata dalle connessioni alla rete sociale e ostacolata nelle connessioni con le forze naturali.
Ma non sono proprio le connessioni con le forze naturali l’intrinseca essenza della vita in questo punto dell’Universo che noi chiamiamo Terra?
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