Anno 2011: alle soglie di un passaggio epocale senza precedenti, in una caldissima estate scoppia una “bomba mediatica” sull’omeopatia, innescata dalla diffida legale di Boiron-Italia a Samuele Riva di Blogzero per aver associato commenti diffamatori sull’omeopatia all’immagine di Oscillococcinum prodotto da Boiron. La notizia percorre il web: solidarietà verso il blogger sia tra avversari che fautori dell’omeopatia e dibattiti svariati, dal banale battibecco alla riflessione scientifica. In questa caldissima estate, in cui non pochi si preoccupano di tempeste solari e possibili conseguenze sull’economia, la vicenda Boiron-Blogzero accalda gli animi con fervide polemiche e fa parlare di sè all’estero, addirittura sul British Medical Journal….segno che si tratta di una vicenda paradigmatica.
L’omeopatia è disciplina medica olistica, che possiede anche chiavi di lettura per la comprensione di quell’organismo collettivo che è la società. Proviamo a fare un “esperimento mentale“e consideriamo questa vicenda come se fosse un caso clinico :
- osservazione precisa e senza pregiudizi dei sintomi
- contestualizzazione dei sintomi nella storia presnte e passata
- comprensione del caso attraverso le analogie dinamiche tra i sintomi e tra essi e la storia clinica
- identificazione dei tratti più peculiari dell’alterazione vitale
- I SINTOMI del caso Boiron/Blogzero? La vitale tensione al vero (che è tutt’uno con il bene comune) è sostituita in questa vicenda da scambi di opinioni e pre-giudizi. Al proposito riportiamo le parole di Kent, principale prosecutore dell’opera di Hahnemann che sostenne con pacata risolutezza gli attacchi alla grande diffusione che l’omeopatia ebbe nella prima metà del ‘900 negli USA: “Il pregiudizio: uno crede una cosa, un altro crede un’altra cosa. Ciò non viene da una questione di fatto, ma da che cosa ciascun uomo ha stabilito come fatto“. I pre-giudizi della vicenda sono espressi con presunzione, di cui Kent dice: “Finchè un uomo è nella posizione di confidare in sè stesso, egli fa di sè di sè stesso un dio, egli guarda sè stesso e non vede oltre di sè, la sua mente è chiusa…..la conoscenza estesa rende un uomo semplice e gentile. E’ tremenda la lotta per tenersi sotto controllo e mantenersi in questo stato di semplicità…..una piccola conoscenza fa di un uomo uno sciocco e gli fa pensare che egli conosce tutto”. La vicenda è riecheggiata nel web in centinaia di discussioni troppo spesso dense di atteggiamenti fideistici: “Coloro che non hanno viaggiato oltre la fede e la credenza non hanno alcuna parte in una discussione scientifica”(J.T. Kent).
- IL CONTESTO GENERALE in cui si inscrive la vicenda Boiron-Blogzero è la nostra epoca, dominata dal più grande cambiamento del mondo materiale mai verificatosi: la civiltà dei consumi sta annegando nella crisi ambientale ed economica mondiale; intanto la fisica quantistica progredisce nella conoscenza delle energie, dell’infinitamente piccolo e infinitamente grande, sgretolando il confine tra materiale e immateriale. Il mondo materiale è ormai un gigante coi piedi d’argilla che potrebbe ora lasciare il posto al rimodellamento di sè stesso nella pienezza della coesistenza con l’immateriale. E invece si arrocca dispiegando apparati da guerra militari e civili, spreco insensato di risorse, entertainment demenziale e dogmi, fanatismo e nazionalismi. Dinanzi all’emergere scientifico e filosofico dell’immateriale, il mondo materiale resiste coltivando ignoranza e affermando il “diritto” a pensare in modo contraddittorio, a seconda dell’utilitarismo e intrattenimento contingente. Dunque, mentre la conoscenza progredisce con inedita velocità, oggi è in pericolo il naturale fondamento vitale del pensiero: la concatenazione che collega cause ed effetti, materiale e immateriale.
- LA COMPRENSIONE DEL CASO Boiron/Blogzero evidenzia un mal-essere epocale “somatizzato” in una vicenda che parla solo in apparenza di omeopatia: essa parla in realtà di confusione, bisogno di rassicurarsi corroborando la propria posizione nello scontro, difficoltà a riflettere e comunicare…non strano in un mondo in piena crisi, in cui la tensione al vero e il bene comune sono…..dove sono?? Intanto fiumi di parole sulla salute, mentre la vita della Natura, la stressa sublime forza vitale e il suo mirabile pensiero vanno a rotoli…
- I TRATTI PECULIARI di questa vicenda mediatica sono scarsi: infatti le polemiche sul web si riproducono in forma di cloni. Questa mancanza di peculiarità rivela quanto grave sia l’alterazione vitale della società; dovremmo prenderne atto in modo responsabile verso il mondo futuro, noi che viviamo il mondo presente, che ci è stato consegnato dall’impegno umano del mondo passato.
Torniamo alla diatriba… per giudicare l’omeopatia senza tanto entartainment, basterebbe leggere i testi classici, consultare gli studi scientifici disponibili e per i più scettici partecipare a un proving con cosiddetta acqua fresca in una calda estate! Concludiamo con le parole di Kent: “L’omeopatia riposa non sulla teoria, nè sull’opinione, ma sui fatti …Il metodo induttivo di Hahnemann non lascia alcun posto all’incredulità. Le speculazioni metafisiche erano per lui repellenti, egli fu eminentemente pratico, potete cercare invano in tutte le prime 4 edizioni dell’Organon il termine e l’idea di forza vitale, egli parlò solo dell’interno dell’organismo. 23 anni dopo la prima edizione, nella quinta edizione, egli nomina distintamente una unità d’azione in tutto l’organismo: la Forza Vitale…dopo una lunga esperienza pratica.”