Riservatezza e privacy non sono solo un obbligo legale ma hanno anche un valore esistenziale e psicologico. Il concetto di riservatezza della vita personale si collega a quello di comunicazione naturale. L’interazione è regolata dallo stato psicologico delle persone nel momento dell’interazione.
Le interazioni comunicative, come tutte le interazioni dinamiche, hanno un effetto sulla persona. Si può avere un effetto equilibrante o squilibrante, salutare o nocivo. La disponibilità massiccia di informazioni sulle persone, tramite media e social, a prescindere dalla relazione personale, altera l’interazione naturale. Una comunicazione alterata è una comunicazione in sè disturbata e disturbante, dunque non salutare, dalla quale è necessario proteggersi.
Autoviolazione della privacy
Con il GDPR, l’organo legislativo europeo determina nuovi provvedimenti al passo coi tempi per assicurare la privacy dei dati personali. La finalità della Legge è quella di tutelare il diritto, le libertà fondamentali e la dignità delle persone. Dunque privacy dei dati personali= diritto, libertà fondamentali e dignità .
Ma le persone stesse cosa dovrebbero fare per tutelarsi dalle pressioni a dare informazioni e immagini su di sè, sulle persone vicine e sui bambini, in nome della popularity? Perchè il legislatore si occupa della privacy dei dati e i proprietari dei dati non si occupano della propria riservatezza, libertà e dignità ? Quanto la popularity lede il diritto alla vita privata e interiore della persona, ancorchè insieme di account?
Le violazioni della privacy dei dati personali sono sanzionate dalla Legge ma le autoviolazioni della propria privacy, compiute per adeguarsi in modo irriflessivo al modo di fare di tutti, comportano spesso indicibile sofferenza.
Danni da mancanza di riservatezza
Pensiamo al comunissimo dramma di sentirsi svuotati dopo aver dato in pasto ai media i propri dati personali che più di altri meritano protezione. Proprio quei dati personali, definiti dalla legge particolari, atti a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni e adesioni religiose, politiche e filosofiche, lo stato di salute e la vita sessuale della persona sono divulgati in modo sistematico e senza riserve su face-book e altri social. Rispetto alla molla della popularity, alla paura di essere un’identità nulla sul web, a poco vale l’allarme di numerosi e autorevoli studi psicologici sull’impatto dei social sulla salute psichica della persona che si priva della propria privacy.
La mancanza di riservatezza danneggia anche i destinatari delle informazioni personali. Pensiamo al fatto che il gossip occupa tempo di tante persone che spesso non hanno tempo per sè…Sovente quando si conosce una persona nuova si è già privati del piacere di scoprirla, poichè dai social si sono sa già sapute tante cose… La divulgazione degli eventi di vita, nonchè della vita interiore, svuota il valore di sentirsi vicini e confidenti…
Inoltre la divulgazione di aspetti personali della vita dei personaggi pubblici, ovvero personalizzazione del ruolo pubblico, ostacola la consapevolezza dei processi politici, economici, sociali e culturali. In conclusione, la mancanza di riservatezza danneggia tutti, l’intera collettività .
Autotutela della propria riservatezza
In questa nostra epoca di rapido progresso di tecnologie della comunicazione, si dovrebbe imparare dal legislatore a proteggerci e a proteggere le nuove generazioni in modo nuovo, proattivo e organizzato, come il GDPR giustamente richiede per la protezione dei dati personali.
Dovremmo monitorare con auto-osservazione e introspezione la protezione della riservatezza e valutare l’impatto di ogni nuova modalità di comunicazione tecnologica sulla nostra vita personale.
E’ necessario capire presto come proteggere sè stessi, i giovani e i bambini, modulando la comunicazione tecnologica in modo da massimizzarne i benefici e minimizzarne la dannosità . E’ necessario provvedere all’autotutela, prima che la forza vitale collettiva sia troppo alterata e si perda la nozione di comunicazione naturale.
Nella fase di riappropriazione dell’identità e della privacy personale, il Videoconsulto Psicologico-Esistenziale con la Dott. Gili Maria Luisa, Psichiatra e Psicoterapeuta, è una rapida soluzione online. Fornisce supporto al riequilibrio esistenziale e ad una migliore comprensione delle proprie dinamiche interiori su identità virtuale e riservatezza.