Nel 1821 a Constantin Hering (1800-1880), promettente studente di medicina, viene affidato da un noto chirurgo di Lipsia, il dr Robbi, il compito di scrivere un libro che mettesse in ridicolo l’eresia omeopatica sostenuta da Samuel Hahnemann ( 1755-1843). Non poteva che trattarsi di uno straordinario incontro, la medicina del futuro che incontra un’intelligenza dotata di carattere, forza morale, indipendenza e coraggio.
Per l’omeopatia il secolo XIX non poteva iniziare meglio: Constantin Hering nasce ad Oschatz in Sassonia il 1° di gennaio 1800. Metodico, rigoroso e analitico sin da bambino, si applicò alla più approfondita conoscenza dell’omeopatia prima di darne un giudizio. Quel libro secondo le intenzioni del committente non vedrà mai la luce, ma Hering intraprende una sterminata mole di pubblicazioni e attività volte alla dimostrazione di efficacia dell’omeopatia e alla sistematizzazione dottrinale, che segneranno parte del cammino della medicina omeopatica.
Dopo aver esperimentato nuovamente i proving condotti da Hahnemann, Hering sperimenta su sè stesso la potenza della minima dose: un’infezione in gangrena a una mano contro cui le pratiche allopatiche di allora nulla poterono, guarisce presto con la “minuscola dose di arsenicum”, stornando l’inevitabile mutilazione: “Ad Hahnemann – che gli rese la salute – donai la mia mano e anche di più, l’uomo, il corpo e l’anima; i suoi insegnamenti non sono solamente gli strumenti che mi hanno salvato la vita ma una nuova vita che mi riempie fino all’anima.”
Hering, per sua stessa ammissione, si dedica all’omeopatia con una dedizione totale; arringa chiunque incontri sui meriti della medicina omeopatica, egli stesso ottiene innumerevoli guarigioni. Molti sono gli aneddoti riferiti dallo stesso Hering sulle difficoltà anche economiche che dovette affrontare a motivo dell’opposizione della classe medica tradizionale, ma rapidamente l’incoraggiamento ottenuto dall’amicizia e considerazione in cui lo tiene lo stesso Hahnemann ne rafforzano la determinazione.
Laureatosi nel 1826, per vivere deve accettare un posto di professore di matematica e botanica, ne approfitta per sviluppare le sue sperimentazioni omeopatiche durante una missione nella Guaiana francese. Lì nel 1828 sperimenta per primo e su di sè, a potenze sempre piu’ alte, il veleno dei serpenti: dai suoi resoconti patogenetici nascerà Lachesis. Diffidato dal continuare dagli amministratori dell’Istituto, ostili all’omeopatia, preferirà dimettersi anziché tradire il proprio ideale di conoscenza e indipendenza.
Dopo una parentesi importante di studio e lavoro nel Suriname, richiamato da un suo allievo omeopata, si trasferisce definitivamente a Philadelphia. Ivi fonda la Hahnemann Society e nomina suo presidente lo stesso Hahnemann, mentre nel 1844 sarà lui medesimo ad essere eletto presidente dell’American Institute of Homoeopathy, infine nel 1848 fonda l’ Hahnemann Medical College in cui si formeranno oltre 3000 medici omeopati, Hering ancora vivente: per questo egli è conosciuto come il padre dell’omeopatia in America.
Nel 1865 pubblica la sua famosa “legge” sulla corretta interpretazione dei sintomi e sulla corretta direzione che essi prendono sia nella guarigione che nella malattia. Nel 1878 Hering inizia la pubblicazione della sua opera piu’ famosa: “Guiding symptoms of our materia medica”, due anni dopo si spegne per un attacco di cuore nella sua casa di Philadelphia: lo sterminato lavoro di sperimentazione e raccolta da lui compiuto costituirà materiale per la pubblicazione postuma, nell’arco di un decennio, di una tra le opere piu importanti dell’omeopatia internazionale.