Il rimedio omeopatico Bryonia Alba ha la sua matrice materiale nel mondo vegetale. In natura esistono 22 varietà di Bryonia ma solo 2 di esse, Bryonia Dioica e Bryonia Alba, sono utilizzate in omeopatia. Crescono in Europa soprattutto in Inghilterra e ed entrambe sono conosciute come Bryonia Alba, ma Hahnemann utilizzò solo la vera Bryonia Alba per i proving. In seguito, attendibili proving svolti da scuole austriache rivelarono che non ci sono significative differenze nelle loro azioni sull’organismo e quindi nella preparazione della tintura madre vengono utilizzati indistintamente i rizomi di entrambe le specie. Bryonia appartiene alla famiglia delle Cocurbitacee. È una siepe rampicante molto fitta che sale dolcemente e lentamente su qualunque sostegno trovi. L’intera pianta è coperta da piccoli peli e il fusto, contenente un lattice acre dall’odore sgradevole e irritante per la pelle, si estende per grandi lunghezze. Le foglie hanno un piccolo gambo ricurvo, più corto dello stelo, e sono divise in 5 lobi come le dita di una mano, tutti abbastanza spigolosi con quello mediano più lungo di tutti. I fiori, che sbocciano in maggio, sono piccoli, di colore giallo-verde e non molto appariscenti. Una caratteristica unica di questa pianta è il modo che ha di arrampicarsi: i viticci si dipartono dallo stelo in cerca di qualche supporto e, trovatolo, si attaccano ad esso come una molla spiralata: metà si arricciano in senso orario e l’altra metà in senso antiorario. Le bacche, altamente velenose, si trovano in piccoli gruppi, hanno un colore cangiante dal verde al giallo acceso al cremisi e sono coperte da un delicato fiore secco. Giunte a maturazione, contengono un succo di odore sgradevole, da 3 a 6 semi larghi e sono di un colore grigio-giallo con chiazze bianche per la varietà Bryonia Dioica, mentre quelle di Bryonia Alba sono nere.
La radice velenosa, bianca e larga, di odore sgradevole e sapore nauseabondo, è fitta e carnosa e può raggiungere dimensioni enormi, sino a quelle di un braccio umano; in Francia Bryonia è chiamata “rapa del diavolo”.