Quando si ha la febbre si è ammalati, ma la febbre non è parte dell’influenza, ma è parte delle reazioni vitali di difesa dell’organismo contro la malattia, poichè il calore della febbre favorisce rapidità e intensità dei processi biologici difensivi. Nella concezione omeopatica le reazioni vitali dell’organismo sono governate dalla Forza Vitale e preservano in modo mirabile la vita, tuttavia esse sono imperfette, altrimenti non ci si ammalerebbe.
La febbre, reazione vitale contro l’influenza, pur essendo utile alla difesa dalla malattia, comporta fastidi e disturbi, variabili da persona a persona, per lo più di carattere innocente. Una febbre modesta con rialzo di qualche linea non andrebbe abbassata e un farmaco antipiretico non dovrebbe eliminare la febbre o determinare uno stato transitorio di ipotermia, ma dovrebbe solo controllare la febbre, in modo che non si elevi troppo.
Tuttavia anche una febbre di moderata intensità potrebbe essere troppo elevata in presenza di disidratazione (la perdita di liquidi con diarrea, vomito, sudore, traspirazione, supera l’apporto di acqua e sali minerali), digiuno, alterazioni dello stato mentale. Una febbre da influenza di intensità lieve e moderata con durata inferiore a tre giorni, in assenza di condizioni cliniche critiche può essere trattata in regime di automedicazione con riposo, frequente assunzione di liquidi in piccola quantità alla volta, dieta leggera e nessun farmaco antinfiammatorio nè antipiretico.