Spieghiamo questo luogo comune. Credere nell’omeopatia non significa essere irrazionali e suggestionabili.. L’equilibrio tra scetticismo e fiducia del paziente è più utile alla cura omeopatica della sola fiducia. Siete più scettici che fiduciosi o più fiduciosi che scettici? Se il medicinale omeopatico non è quello adatto al vostro caso, la fiducia non produrrà alcun effetto curativo, ma solo un effetto placebo, cioè un miglioramento di breve durata, dopodichè tutto tornerà come prima. Se il medicinale omeopatico è adatto al vostro caso anche se vi manca la fiducia il miglioramento sarà veloce e progressivo sino alla guarigione, dopodichè sarà difficile rimanere scettici per molto! Alcuni sviluppano fiducia nell’omeopatia alla seconda o terza esperienza curativa, giustamente, perchè la prima guarigione potrebbe essere un caso, una guarigione spontanea. Gli scettici non sono pazienti difficili da curare, anzi le loro prime reazioni al medicinale sono più affidabili di quelle di coloro che hanno troppa fiducia. Lo scetticismo è un ostacolo per la cura solo se manca la collaborazione durante il colloquio omeopatico. Infatti il medicinale adatto al caso individuale di malattia viene scelto dal medico sulla base di tutti i dati del colloquio, valutati secondo il metodo hahnemaniano di studio del caso.
Se siete scettici, ma disposti ad impegnarvi nel colloquio, lo scetticismo non è un problema per la cura. Se siete molto fiduciosi ricordate di riporre la fiducia nel metodo di cura hahnemaniano e nel medicinale adatto a voi, non in qualunque preparato omeopatico! Il medico omeopata può affermare di aver prescritto un medicinale omeopatico “davvero omeopatico” solo a guarigione avvenuta; fino ad allora sa di aver prescritto un medicinale di fabbricazione omeopatica indicato al caso, ma la cui vera omeopaticità attende la conferma della cura. Equilibrio tra fiducia e scetticismo è utile anche al medico omeopata: la valutazione dell’andamento della cura richiede infatti obiettività. L’omeopatia unicista è dunque una disciplina medica che si occupa di forze curative immateriali, ma la cui applicazione richiede razionalità.