Oggi, nella società tecnologica di massa, persone di ogni età sono sottoposte a pressioni socio-culturali che favoriscono la destrutturazione della personalità.Vediamo in breve come:
Per la prim
Infatti si ha il dovere di essere in tutti i modi, per evitare il biasimo di non essere in un certo determinato modo. Della serie “hai tante virtù ma quel vizio ti manca…” oppure “sai fare benissimo tante cose, però quella…”
Vivere con una, tutte o nessuna direzione?
Stati di disorientamento esistenziale, contraddizione, conflitto, confusione, in passato da risolvere con la religione e la filosofia e da sanare con la medicina, sono diventati oggi i nuovi must have.
Oggi, se si ha una direzione di vita, che si mantiene nel tempo e verso cui si tende la naturale unità mente-corpo-spirito, si riceve spesso il biasimo di essere un “poverino”, un povero pellegrino che ha una una sola direzione.
Nessuna direzione e destrutturazione
L’essere vive proprio in virtù della direzione vitale. Questa in ogni momento informa e forma le strutture materiali e funzionali di mente e corpo. Ognuno ha, per natura, direzione personale, così come, per natura, ognuno ha il suo viso. La persona in virtù della sua direzione vitale, è libera e vuole.
Sulla rotonda “tutte le direzioni-nessuna direzione”, l’abitante del terzo millennio è in balia di pensieri autocontraddittori, emozioni tante e opposte e azioni insoddisfacenti.
Frustrazione e destrutturazione dell’essere senza direzione riducono la vita individuale a difficile sopravvivenza. Gli effetti sulla collettività umana sono così massicci da ricordarci i mutamenti climatici che portarono all’estinzione dei dinosauri. Oggi l’uomo, il “dinosauro tecnologico”, è a rischio di estinzione anche per aver perso l’umiltà di avere una direzione.
La direzione dinamica
E’ necessaria allora una sosta per ridirezionarsi. Bisogna trovare il senso di quanto ci accade e la relativa continuità con la direzione precedente.
Ogni giorno è necessario “pesare” e affrontare il biasimo che viene dagli altri e da sè, senza dimenticare che l’unica persona da cui non ci possiamo difendere siamo noi stessi. Dunque le soluzioni che implicano il biasimo di sè non sono soluzioni.