Il nome del rimedio, può essere completo o abbreviato e, a seconda della ditta produttrice, può essere in lingua italiana, latina o inglese; tuttavia le differenze lessicali sono minime e la dizione standard indicata nella Prescrizione identifica il rimedio in modo univoco. Comunque in caso di dubbio, prima di assumere il rimedio, è bene consultarsi con il Medico Omeopata. I farmaci omeopatici sono moltissimi: ai 648 del classico Repertorio di Kent se ne aggiungono altri sperimentati successivamente.
– CH o C o centesimale, la più diffusa
– K o korsakoviana
– LM o cinquantamillesimale
I valori di diverse scale non sono confrontabili tra loro, poiché ad esse corrispondono processi di diluizione-dinamizzazione differenti. Nell’ambito della stessa scala invece un numero più basso indica un farmaco meno diluito e meno dinamizzato, ma comunque sempre così diluito-dinamizzato che in esso non sono rintracciabili molecole della matrice materiale originaria.
Più i rimedi omeopatici sono diluiti-dinamizzati, più sono potenti e in grado di agire sull’intera economia dell’organismo, in profondità e per lungo tempo. La scelta della potenza richiede sempre attenta valutazione di ciascun caso. Infatti l rimedio omeopatico è veramente tale quando è utilizzato in modo omeopatico, cioè quando è il più appropriato al caso da curare secondo la Legge di similitudine e quando è dato alla potenza adatta (non troppo alta né troppo bassa).
La Prescrizione omeopatica contiene anche indicazioni per l’assunzione. Granuli, globuli e gocce vanno rovesciati, evitando il contatto con le mani, direttamente dal tubetto o boccettino in bocca, meglio se nella regione sublinguale.