Omeopatia Dinamica

Platinum | I rimedi omeopatici

Il rimedio omeopatico Platinum ha matrice materiale nel mondo minerale, precisamente nel platino metallico, il cui nome deriva dallo spagnolo platina, argento minore.
Elemento chimico con numero atomico 78, è un metallo di transizione appartenente alla famiglia dei platinoidi (composta dal platino, rutenio, rodio, palladio, osmio e iridio).

Nella storia

Molto raro in natura, si stima abbia un’abbondanza relativa nella crosta terrestre del 0.0000005 %.
Utilizzato dagli Incas per i gioielli sin dal 100 a.C., ricomparirà nella storia solo nel 1735, rinvenuto dai conquistadores spagnoli in depositi alluvionali colombiani. Come testimonia il nome, platina = argento minore, l’occidente inizialmente reagì con disprezzo al nuovo metallo e uno dei suoi maggiori impieghi fu la contraffazione dell’oro. In conseguenza di ciò, furono molte le vicissitudini che il platino ebbe in occidente e solo nel XIX secolo fu riconosciuto come elemento chimico. Cartier, nel ‘900, lo utilizzò in gioielleria, associandolo ai diamanti, fino ad allora abbinati solo all’oro. Il platino, sino ad allora considerato come oggetto tutt’al più di scienza, divenne così un metallo prezioso.

Quando è in leghe con altri elementi appartenenti alla stessa famiglia (palladio, rodio, iridio, osmio), come nel caso dei giacimenti colombiani, prende il nome di platino nativo, mentre è presente in grandi filoni costituiti da leghe di platino, rame e nichel in Sud Africa (primo produttore mondiale), Stati Uniti, Giappone e Canada.

Caratteristiche chimiche

Il platino metallico, da cui deriva il rimedio omeopatico, ha colore e lucentezza intermedi tra quelli di argento e nichel. Duttile e malleabile, non ha particolare durezza, ma la sua tenerezza diminuisce drasticamente in lega con una quantità di iridio o ferro anche inferiore allo 0.1%.
E’ uno dei metalli più resistenti alla corrosione (non reagisce all’ossigeno) e agli agenti chimici: l’unico acido in grado di scioglierlo è l’acqua regia, una miscela di acido nitrico e acido cloridrico.
Non formando amalgami, non viene attaccato dal mercurio, ma piombo, zolfo, arsenico e zinco, ne aumentano la fragilità.

Impieghi

L’elevata inerzia chimica rende il platino particolarmente adatto ad essere componente di recipienti da laboratorio e, più in generale, sono molte le applicazioni nell’industria elettronica, aereonautica e aereospaziale. Il platino trova anche impieghi in gioielleria a motivo dell’elevata duttilità.

Come si ottiene

Il platino presente nei giacimenti alluvionali viene estratto mediante processi di arricchimento a gravità (o concentrazione idraulica).
I filoni vengono invece frantumati e macinati; si procede poi con vari processi chimici, tra cui la separazione elettrolitica.
Ottenere il platino puro è piuttosto complesso a causa dell’elevata somiglianza che presenta con gli elementi chimici appartenenti alla sua famiglia. Il metodo più utilizzato prevede di fondere il platino grezzo con una quantità di piombo dieci volte maggiore. Il piombo si lega solo con alcuni elementi della famiglia del platino (palladio, rodio) mentre gli altri (osmio, iridio, rutenio) si separano e, grazie alla gravità, precipitano sul fondo. Dopo aver rimosso la maggior parte del piombo mediante fusione ossidante, si fa reagire ciò che resta con acido nitrico: palladio e piombo vengono disciolti e resta una lega di platino e rodio da cui, dopo reazione con acqua regia e successivi processi, si ottiene la cosiddetta spugna di platino (un composto spugnoso di platino metallico e rodio). La fusione della spugna con idrogenosolfato di potassio attacca il rodio ma non il platino e, successivi trattamenti con acqua, restituiscono platino metallico con una purezza superiore al 99,5% che può essere ulteriormente raffinato per via elettrolitica.

Per quali patologie è indicato Platinum?

Il procedimento di preparazione del rimedio omeopatico con Diluizione-Dinamizzazione rende il rimedio Platinum incapace di nuocere (purchè sia prescritto secondo il metodo hahnemaniano) ed estrinseca moltissime altre proprietà curative che la sostanza grezza non dinamizzata non possiede.

L’omeopatia unicista è una disciplina medica e come tale è necessario che sia un Medico ad effettuare la prescrizione. Il Medico Omeopata che, oltre ad avere una Laurea in Medicina, ha un diploma di specializzazione rilasciato da una Scuola di Omeopatia, stabilisce se il rimedio Platinum è indicato nel caso in oggetto analizzando il Ritratto sintomatologico della persona da curare, delineato con Colloquio omeopatico e Analisi del caso. La soluzione online? Visita Omeopatia Dinamica: ora l’omeopatia classica è sul web con percorso informativo, conoscitivo e curativo. Se sei interessato al Videocolloquio, compila il Questionario