Invece nella tachicardia emozionale l’aumento della frequenza cardiaca non è funzionale perchè è in risposta a emozionalità eccessiva oppure sproporzionata rispetto all’entità delle emozioni; viene percepito allora con allarme “qualcosa che non va”. Noi non controlliamo il ritmo cardiaco (anche se è possibile modularlo con tecniche di rilassamento) perchè è una funzione vegetativa autonoma, tuttavia l’abitudine ad un certo ritmo ci dà l’idea l’illusione di una sorta di controllo e la tachicardia può essere percepita con paura come “cuore fuori controllo“.
L’omeopatia unicista comprende ogni caso di tachicardia emozionale dando centralità alla percezione della persona che sente uno squilibrio del vitale collegamento tra cuore e mente; esso si manifesta con episodi di palpitazioni, malessere generale, pallore o rossore, ansia, sudorazione, disturbi del sonno e altri sintomi peculiari di ognuno. Benchè nella vera tachicardia emozionale (detta anche innocente) la diagnostica medica non evidenzi patologie cardiache, il soggetto spesso continua a vivere gli episodi di alterazione del naturale equilibrio cuore-mente con allarme. La tachicardia emozionale, a differenza del batticuore da emozione, non è causato da una forte emozione di cui si è consapevoli, ma è la tachicardia stessa a causare emozioni forti e sgradevoli, con collegamento cuore -> mente inverso al fisiologico collegamento mente -> cuore. La cura omeopatica cura la specifica alterazione di ognuno, comprensibile soltanto attraverso l’insieme di tutti i sintomi fisici e psicologici della persona. L’analisi di ogni caso di tachicardia emozionale rivela una molteplicità di tachicardie emozionali ciascuna delle quali richiede una specifica cura omeopatica che riporta rapidamente armonia nella vitale connessione tra mente e cuore.