Nella società del terzo millennio, le difficoltà tipiche del passaggio all’età adulta si collocano in un contesto di forte mediatizzazione che comporta una forzata ed estremizzata spettacolarizzazione del sé, in un mescolamento continuo di realtà e finzione.
Pare che senza pubblico non si possa vivere e automaticamente l‘approvazione degli altri diventa necessaria come l’aria che si respira; ciò porta al “soffocamento“ della personalità dell’adolescente.
ll giovane adulto del terzo millennio spesso non sa cosa vuole da sè stesso e dagli altri, perchè sovente avverte una dicotomia profonda tra ciò che la massa impera e i propri desideri, tra “ciò che fan tutti” e “ciò che sarebbe giusto”.
Il miraggio di un mondo patinato in cui il singolo è in accordo con tutti non si avvera mai, perchè gli altri, infelici e insaziabili, avari di gratificazione, rispondono troppo spesso con mortificazioni alla richiesta di riconoscimento. La sofferta ricerca di approvazione degli altri inevitabilmente determina depressione e allontana dall‘essenza di se stessi, cioè, in linguaggio omeopatico, dalla dynamis ovvero forza vitale della persona. L’autodeterminazione dell’adolescente che è sempre stata preziosa e psicologicamente faticosa, è oggi di valore inestimabile e ancor più faticosa.
Il medicinale adatto a ciascun caso cura ansia, depressione e disturbi fisici da delusioni e mortificazioni, favorisce l’equilibrio naturale tra autodeterminazione e dimensione sociale dell’adolescente e ne consolida la forza della personalità.