Il territorio è dissolto (plasmato dalle tecnologie del trasporto e della comunicazione dell’epoca) e al tempo della rivoluzione telematica posso essere altrove restando sempre “qui”, il luogo non conta più, ciò che conta è l’adesso (tempo reale); lì affondano le radici della nostra condizione e la distanza non è più un disvalore, un ostacolo alla comunicazione anzi: <<La distanza crea solitudine e tranquillità, un modo di sentire autonomo, una certa originalità e versatilità infine la possibilità di meditare su se stessi.. (“L’arte dell’ascolto” – R. A.) >>